Una scoperta che ha mandato su tutte le furie i tifosi del Napoli. Il vergognoso coro discriminatorio contro la città partenopea diffuso in un modo impensabile.
Il problema si respira ancora, e pare non si sia ancora capito come fare per estirparlo definitivamente dagli stadi. I tifosi del Napoli vivono una situazione paradossale ormai da anni. Vedersi cantare contro cori di discriminazione territoriale è diventata quasi una routine, al netto di quelle che sono le sanzioni che spuntano saltuariamente da parte del giudice sportivo. Non basta, questo pare evidente.
Servirebbe una mossa più decisa per provare a scardinare un processo che sembra irreversibile, legato proprio all’odio nei confronti della piazza partenopea. Il tutto, purtroppo, troppo spesso sfocia proprio nella pura discriminazione, e non soltanto durante le partite del Napoli.
Anche durante altri match, dove gli azzurri non sono nemmeno in campo, si sentono troppo spesso cori reiteratamente provocatori e denigratori contro i napoletani. Ecco perché l’ultimo episodio emerso in queste ore sembra davvero assurdo.
Napoli, tifosi su tutte le furie: il coro finisce addirittura su Spotify
Assurdo ma vero, uno dei cori più utilizzati contro la città di Napoli è finito addirittura su Spotify. Un qualcosa di paradossale, considerando che stigma parlando di una piattaforma che, in teoria, sarebbe dedicata prevalentemente al mondo della musica e da qualche tempo anche ai podcast audio. Eppure, la scoperta avvenuta proprio in queste ore sta creando giuste polemiche.
“Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta” è il nome del coro che sentiamo spesso negli stadi italiani, e che è finito anche sulla piattaforma streaming. Testimonianza, chiaramente, anche di qualche lacuna legata al controllo di quello che viene caricato su Spotify. Da capire, adesso, se proprio questa scoperta possa in qualche modo portare alla rimozione del ‘brano’ o se non ci sia nulla da fare in tal senso.